L’emicrania colpisce prevalentemente le donne tra i 20 e i 40 anni, a volte esordisce anche nell’infanzia. Essa si differenzia in una forma senza aura e in una con aura cioè con segni o sintomi che precedono l’attacco.
Si manifesta con un dolore, che prende solo un lato della testa, di forte intensità, generalmente pulsante, i pazienti lo descrivono come un martello che batte o come avere la testa che sta per esplodere, si accompagna a nausea e vomito, fotofobia, fonofobia e spesso a osmofobia; l’attacco emicranico è peggiorato o si ripresenta anche durante il ciclo mestruale, generalmente qualche giorno prima e/o dopo. Il dolore emicranico trova giovamento dal riposo a letto in una stanza buia e silenziosa.
Certamente l’emicrania è una forma di cefalea primaria altamente invalidante, che compromette la vita sociale, affettiva e lavorativa del soggetto. Tuttavia la medicina in questo settore ha fatto notevoli passi, realizzando specifici farmaci per l’attacco di emicrania denominati triptani, ma il passo fondamentale rimane la terapia di profilassi, che è indispensabile allorchè ci siano più di quattro giorni al mese con emicrania.
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